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Etcì... Salute!


Starnuti, occhi rossi e narici irritate: l’allergia è un’ospite sgradito che entra senza bussare alla porta. A invitarlo a entrare, in un certo senso, è il sistema immunitario, che reagisce in modo spropositato a certe sostanze che chiameremo allergeni.

L’allergene è una sostanza dotata di potere antigene, cioè tale da provocare la produzione di anticorpi quando entra nell’organismo. Gli allergeni possono provocare una reazione allergica penetrando nell’organismo secondo diverse modalità: più comunemente per via aerea (come ad esempio le polveri ed i pollini), per via alimentare, per via topica, per via iniettabile. Gli allergeni più comuni in natura includono: proteine globulari di polline (elemento maschile necessario per la riproduzione delle piante), veleni di insetti, acari della polvere, micofiti (muffe e lieviti), determinati alimenti, alcuni farmaci. In realtà quindi non si può parlare di allergia, ma piuttosto di forme allergiche diversificate. Allergia deriva da due parole greche: allos che significa “diverso”, ergon che significa “effetto”. La combinazione lessicale fa riferimento alla reattività spontanea ed esagerata dell’organismo del soggetto allergico a particolari sostanze, che risultano invece innocue nell’80% della popolazione.

Alimentazione I più comuni alimenti allergizzanti sono latte, uova, crostacei e molluschi, noci, grano, semi di soia e cioccolata. Per accertarsi della reazione a un alimento piuttosto che a un altro esistono i cosiddetti test alimentari di provocazione che consistono nell’ingestione del cibo sospetto e vengono eseguiti quando i sintomi che si presentano regolarmente sono in relazione con alcuni cibi e additivi alimentari. Sempre più spesso invece le allergie ai pollini si associano a un’insofferenza verso determinati tipi di frutta o verdura. Una mela, ad esempio, può esser pericolosa per chi è allergico alla betulla e il melone invece per chi è sensibile alle graminacee. Queste allergie crociate possono essere talvolta arginate cuocendo il frutto.

Rimedi contro l’allergia Terapie antistaminiche e cortisoniche sono la soluzione più rapida ed efficace dal punto di vista della medicina tradizionale, ma esistono, e sono da tenere in seria considerazione, alternative “naturali” in grado di venirci in aiuto. Il mondo della natura mette a nostra disposizione i cosiddetti adattogeni, chiamati così perché consentono di aumentare la resistenza e la capacità di adattamento dell’organismo agli agenti stressanti e alle condizioni sfavorevoli di qualunque origine, mediante una completa nutrizione cellulare, potendo così agire non sui sintomi ma sulle cause che possono dare origine a squilibri. Ricordiamo alcuni tra i più efficaci e importanti: ginkgo, rodiola, eleuterococco. Per quanto riguarda l’omeopatia, i rimedi più somministrati, specie in caso di allergia da polline, sono Allum cepa 5 CH, in caso di starnuti e naso che cola; Histaminum 5 CH per il trattamento delle orticarie; Euphrasia 5 CH nel caso in cui lacrimino gli occhi. Se ne assumono 5 granuli una o più volte al giorno fino al miglioramento del sintomo. Un altro rimedio molto utilizzato in caso di allergia è il Ribes Nigrum. L’ interesse per questo arbusto, appartenente alla famiglia delle Saxifragaceae, è legato alle proprietà terapeutiche delle sue gemme, che contengono principi in grado di stimolare la corteccia surrenalica a rilasciare sostanze ad azione antinfiammatoria ed antiallergica molto spiccata, comportandosi quasi come un cortisonico naturale (effetto cortoson-like), senza avere però lo stesso profilo di tossicità. È infatti provato sperimentalmente che il Ribes aumenti il tasso di corticosteroidi endogeni, i quali svolgono un ruolo importante nella risposta ai processi infiammatori di qualsiasi origine, sia essa meccanica, immunologica o infettiva; inoltre esso riduce la produzione di IgE, coinvolte nella risposta allergica, e modula la risposta immunitaria attraverso l’azione sui granulociti eosinofili. La posologia del macerato glicerico 1DH in fase acuta è di circa 100 gocce nell’arco della giornata, in genere 50 gocce al risveglio e altre 50 nel primo pomeriggio. Per usi specifici, i dosaggi possono essere opportunamente aumentati. Come per tutti i macerati glicerici, le gocce vanno diluite in un po’ d’acqua e tenute in bocca per un minuto prima di essere deglutite, allo scopo di assicurare il massimo assorbimento per via perlinguale.

Test allergologici I due tipi di esami che solitamente vengono condotti per accertarsi della presenza di un’allergia in corso sono i test cutanei e gli esami del sangue. Tutti possono effettuare test allergologici, adulti e bambini; sarà l’allergologo a decidere quale test è più adeguato all’età e al tipo di allergia sospettata nel paziente, alla sua storia familiare e alla sua storia clinica.

I test cutanei I test cutanei sono di due tipi: il test percutaneo ed il test intracutaneo. In un test percutaneo, i sospetti allergeni vengono strofinati o inseriti in una piccola incisione sulla pelle del paziente, solitamente quella dell’avambraccio; il test è condotto per più allergeni contemporaneamente e reazioni quali gonfiore moderato ed arrossamento rivelano la reazione agli allergeni presi in considerazione. In un test intracutaneo, invece, l’allergene viene iniettato direttamente sotto pelle; si tratta di un esame molto più sensibile e che, per questo motivo, potrebbe anche dare risultati falsati o produrre reazioni sistemiche. In genere i test cutanei non provocano problemi e non sono dolorosi, anche se un piccolo fastidio può essere avvertito, nei due casi, per il trattamento della pelle nei luoghi di iniezione e di strofinatura. Il grande vantaggio dei test cutanei è l’immediatezza dei risultati, che giungono dopo circa 20 minuti dall’inizio del test. Bisogna, però, aspettare almeno altri 30 minuti per osservare eventuali reazioni più forti all’allergene, soprattutto se si è effettuato un test intracutaneo. Talvolta possono presentarsi reazioni ritardate, che tendono a scomparire dopo circa 24-48 ore. In questo caso, però, bisogna comunque comunicarlo al medico.

L’esame del sangue L’esame del sangue è principalmente volto alla ricerca, nel circolo sanguigno, di anticorpi agli allergeni specifici. Solitamente si effettua un test chiamato RAST (RadioAllergoSorbent Test, cioè test radioallergoassorbente) che cerca la quantità di IgE nel sangue in circolo (la presenza di immunoglobuline E è la conferma di una reazione allergica in atto). Altri test effettuati sul sangue cercano la quantità di immunoglobuline (elettroforesi sierica) e la quantità di eosinofili (un aumento di eosinofili è un altro indizio a favore di un’allergia in atto). A differenza dei test cutanei, i risultati dell’esame del sangue richiedono diversi giorni di lavorazione perché il campione di sangue deve essere inviato in un laboratorio specialistico per essere analizzato e i risultati inviati al medico che ha effettuato il prelievo.

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