top of page
Search

Tosse, non ti temo


Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassamento delle temperature possono inevitabilmente sopraggiungere le malattie da raffreddamento tipiche della stagione. I virus che penetrano nelle vie respiratorie agiscono aggredendo la mucosa e provocando un’infiammazione. Questo tipo di infezioni sono associate generalmente a disturbi come mal di gola, raffreddore, febbre e raucedine.

Nella maggior parte dei casi la prima reazione all’attività degli agenti patogeni è la comparsa di una tosse secca e stizzosa che costituisce sicuramente uno dei sintomi più diffusi. Innanzitutto va precisato che essa rappresenta essenzialmente un meccanismo di difesa: consiste in una rapida espirazione forzata a glottide chiusa che consente di rimuovere corpi estranei e secrezioni dalle vie respiratorie. Nel giro di due o tre giorni la tosse può diventare produttiva con lo sviluppo di catarro. Esso comporta lo stimolo continuo a tossire e a schiarirsi la voce come normale reazione del nostro organismo, inoltre se dovesse essere abbastanza fluido, la tosse aiuterebbe ad espellerlo permettendo così di eliminare anche i germi patogeni. Esistono diversi accorgimenti per migliorare la nostra condizione quando ci si trova in presenza di tali condizioni come per esempio bere molta acqua (anche due o tre litri al giorno) e tisane; l’utilizzo di unguenti balsamici, a base di oli essenziali, da spalmare su petto e schiena per le loro proprietà spasmolitiche; evitare il fumo sia attivo che passivo; accertarsi che il tasso di umidità dell’aria sia sufficientemente alto per non irritare ulteriormente le mucose; utilizzare naturalmente preparazioni farmaceutiche ad azione sedativa o mucolitica in base ai sintomi riportati. In commercio sono disponibili numerosi preparati a base di varie componenti di origine naturale, utilizzate singolarmente o in associazione tra di loro.

L’ Altea è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvaceae. Essa presenta un fusto che raggiunge e supera abbondantemente il metro e mezzo di altezza. Le foglie inferiori sono di forma pressoché tondeggiante mentre quelle superiori sono triangolari; i margini sono dentati e la colorazione può cambiare in relazione alla specie passando da un verde deciso a tonalità di verde chiaro. I fiori sono caratterizzati da una corolla costituita da cinque petali a forma di cuore e presentano una colorazione delicata che varia dai toni del rosa al rosso porpora. La fioritura avviene soprattutto nel corso della stagione estiva, in particolare durante i mesi di luglio e agosto, ma qualche volta può verificarsi anche nel corso dell’autunno o nella parte finale della stagione primaverile. All’interno della radice troviamo mucillagini, flavonoidi, fenoli, amidi e scopoletolo, mentre nei fiori e nelle foglie sono presenti una buona quantità di mucillagine e tracce d’olio essenziale. Le mucillagini contribuiscono all’attività emolliente ed antinfiammatoria: per questo motivo, l’altea viene sfruttata soprattutto nel trattamento degli stati flogistici delle mucose, in particolar modo per le vie respiratorie, dove riesce a svolgere un’ottima azione lenitiva.

La Drosera è un genere di piante carnivore della famiglia delle Droseraceae. Le varie specie (circa 150) sono caratterizzate dalla presenza di foglie ricoperte di tentacoli vivacemente colorati sulla cui superficie è possibile notare delle gocce di una sostanza collosa secreta da apposite ghiandole, presenti appunto nelle foglie, in grado di attirare gli insetti e farli rimanere intrappolati. Questi ultimi , in un secondo tempo, verranno digeriti grazie alla secrezione di succhi simili alla tripsina. Per favorire quest’ultima fase, la foglia, nella quale è intrappolato l’insetto, tende ad arricciarsi avvolgendolo, in un arco di tempo che può variare fino a 14 ore. La fioritura avviene nel periodo primaverile ed estivo e di solito ha una durata di circa 3 giorni. In seguito i fiori appassiranno, dando inizio alla fase di sviluppo dei semi. Le foglie contengono diversi principi attivi: notevoli quantità di polisaccaridi, vari tipi di polifenoli come quercitina e isoquercitina oltre a flavonoidi (che determinano l’effetto antinfiammatorio) e derivati dell’acido ellagico (che gioca un ruolo importante nell’attività antiangiogenica), tannini, resine, minerali, acido citrico e acido malico. Inoltre la Drosera produce vari metaboliti secondari tra cui una grande quantità di naftochinoni che mostrano interessanti proprietà contro funghi e batteri. L’azione sulla tosse è dovuta in particolare alla presenza del droserone, una sostanza calmante che permette tale funzione benefica a livello della muscolatura liscia dei bronchi.

La Grindelia appartiene alla famiglia delle Asteraceae. E’ una pianta perenne, cespugliosa, con fusto liscio, circolare, con molte ramificazioni terminanti ognuna con una infiorescenza. Le foglie inferiori sono a forma di spatola, ovali e appuntite alla base; quelle superiori sono alterne, ascendenti ed hanno basi larghe. Entrambe hanno consistenza coriacea, sono di colore verde chiaro e presentano margine ruvido e fortemente dentato. Le infiorescenze sono rappresentate da capolini formati da due tipi di fiori, quelli ligulati, disposti in cerchia periferica, grandi, gialli e quelli tubulosi, molto numerosi. I frutti sono oblunghi e leggermente quadrangolari, dotati di un caratteristico pappo. Questa specie, che cresce nelle colline aride, produce un essudato vischioso e balsamico che in California fa attribuire ad essa il nome di “gum-plant” (pianta della gomma) per il quale viene raccolta e utilizzata in ambito medico.

La Grindelia agisce come spasmolitico bronchiale, espettorante, antinfiammatorio, antispasmodico e agente bechico. È indicata in caso di asma, bronchite, tosse, pertosse, dispnea ed enfisema. Il meccanismo d’azione della Grindelia è complesso, mediato dai suoi vari costituenti (resine, saponine, olio essenziale) e si esplica a differenti livelli della tosse. Questo è molto importante perché rappresenta un ottimo esempio di come una pianta singola, grazie alla varietà dei componenti del suo fitocomplesso, possa essere utile per intervenire su fenomeni caratterizzati da meccanismi complessi come la tosse. Le saponine della Grindelia, per esempio, sono utili per favorire l’espettorazione grazie all’azione fluidificante sulle secrezioni bronchiali. Le resine invece sono composti che per le loro caratteristiche adesive e filmogene, costituiscono per la pianta una barriera protettiva contro l’ingresso di agenti aggressivi, quali i parassi. Allo stesso modo aderendo alla mucosa esplicano su di essa questa sorta di funzione barriera che impedisce o riduce il contatto degli agenti irritanti (virus, polvere, pollini, batteri ecc..) sulla mucosa stessa.

Il Timo fa parte della famiglia delle Labiatae. Si tratta di un arbusto di dimensioni ridotte caratterizzato da foglie di colore verde-grigio, piuttosto piccole e dal profumo intenso. La fioritura del timo avviene tra la primavera e l’estate, con la comparsa di fiori di colore rosato. Ad esso vengono attribuite proprietà antispasmodiche, stomachiche, antimicrobiche ed espettoranti. Le prime due sono attribuibili ai flavonoidi presenti nella pianta, mentre le funzioni antimicrobiche ed espettoranti sono ascrivibili all’olio essenziale estratto dalle sommità fiorite, in particolare grazie alla presenza dei terpeni e dei fenoli che rientrano nella composizione del suddetto olio essenziale.

bottom of page