Dormire, un bisogno fondamentale. Ma per un italiano su sette la notte è un incubo costante e si chiama insonnia.
Il termine insonnia designa vari disturbi che rendono il sonno ed il riposo difficoltosi ed insufficienti, sia in termini quantitativi che qualitativi. La causa principale dell’insonnia è di natura psicologica. Tra i vari fattori che possono favorire la comparsa dell’insonnia, ci sembra doveroso ricordare anzitutto lo stile di vita, l’agitazione, l’abuso di droghe o alcool, la sospensione di farmaci ipnotici e malattie che colpiscono il sistema nervoso. Prima di prescrivere una terapia risulta quindi molto importante valutare il tipo di insonnia. Ci può ad esempio essere un’insonnia dove il paziente fa fatica ad addormentarsi o si risveglia più volte durante il riposo.
Riposare poco o male, a lungo andare, può avere conseguenze negative anche importanti: mentre dormiamo, infatti, il cervello elabora le esperienze e le informazioni vissute di giorno e le riordina. Si tratta della fase REM (Rapid Eyes Movement) del sonno. Ma, se il nostro cervello non è messo nelle condizioni di compiere questo lavoro a causa dello stato di veglia o di un riposo disturbato, la memoria potrebbe non funzionare a pieno regime.
Non solo: è mentre si dorme che l’apparato renale elimina nel modo migliore le tossine, il sistema immunitario produce più anticorpi e si moltiplica il ricambio di globuli rossi. Insomma, la mancanza di adeguate ore di sonno può essere considerata una vera e propria malattia. Ma è possibile affrontare il problema in modo naturale? Certo che si!
Le erbe della buonanotte:
Biancospino. I fiori e i frutti di questo arbusto ricco di flavonoidi (potenti antiossidanti), sono adatti alla preparazione della tisana serale. È indicato soprattutto quando il disagio legato al sonno ha un’origine nervosa. È in grado di ridurre l’emotività e gli stati di tensione. Questo rimedio è adatto anche ai bambini, per i quali viene prescritto in genere l’estratto fluido, da somministrare in gocce.
Camomilla. Il più classico dei rimedi per conciliare il sonno, i suoi fiori contengono una percentuale elevata di flavonoidi. Ha un effetto blandamente calmante e sedativo, ma l’assunzione di un infuso troppo concentrato può provocare l’effetto contrario.
Escolzia. Ecco una pianta che sembra prediligere il genere femminile: alcuni studi, infatti, rilevano che i suoi effetti sono maggiormente attivi sull’organismo delle donne, tanto che può essere prescritta anche come antidolorifico in presenza di disturbi mestruali, poiché rilassa le fasce muscolari. Uno studio su pazienti che lamentavano insonnia ha dimostrato che favorisce sia la fase iniziale del sonno, sia la sua durata complessiva, assicurando un riposo senza risvegli notturni.
Melissa officinalis. Perfetta per le persone che faticano a prender sonno con una frequenza sporadica, soprattutto quando l’incapacità di rilassarsi deriva da ansie e stress vissuti durante il giorno. Lievemente calmante, migliora anche la qualità del sonno della fase centrale, riducendo le probabilità di risvegli continui.
Passiflora incarnata. Ha un’azione diretta sul sistema nervoso centrale, in particolare a livello della zona che controlla i movimenti e dei centri preposti al sonno. Utile quando l’insonnia è data da iperattività cerebrale ed eccitazione. Induce un sonno simile a quello fisiologico e, nonostante la sua efficacia sia stata paragonata a quella delle benzodiazepine (farmaci ad azione sedativa), non provoca stordimento.
Tiglio. La sua azione sedativa è particolarmente consigliata alle persone che somatizzano l’ansia a livello di disturbi non soltanto legati alla sfera del sonno, ma anche di tipo intestinale. È la più adatta ai bambini e non provoca sonnolenza durante il giorno.
Valeriana officinalis. I suoi benefici soprattutto come calmante sono noti, e sono massimi nelle persone che soffrono di insonnia iniziale (cioè hanno difficoltà ad addormentarsi) anche a causa di un temperamento ansioso. Ha un’azione tranquillante in quanto agisce sul sistema nervoso centrale e alcuni studi hanno dimostrato che riduce il tempo necessario per addormentarsi e migliora la qualità delle prime ore di sonno. Si trova sotto forma di preparato per infusione, ma anche di estratto secco.
E ora alcuni consigli per favorire il sonno…
Cosa Fare:
Rilassarsi. Lo stress e l’ansia incidono negativamente sulla qualità del sonno
Praticare yoga o corsi di rilassamento
Seguire uno stile di vita corretto
Individuare la causa responsabile dell’insonnia prima di intraprendere qualsiasi terapia
Andare a dormire circa sempre alla stessa ora
Alzarsi presto alla mattina e andare a dormire entro la mezzanotte
Quando non si riesce a resistere ad uno spuntino prima di coricarsi (comportamento comunque errato), preferire frutta o latte caldo
Isolare acusticamente la camera da letto. I rumori forti possono ostacolare l’addormentamento e indurre insonnia
Regolare la temperatura della camera da letto. Un eccesso di caldo o di freddo può rendere difficoltoso l’addormentamento
Concentrarsi su qualcosa di piacevole, cercando di allontanare le preoccupazioni della giornata
Imparare le corrette tecniche di respirazione, in modo da favorire il sonno
Fare un bagno caldo prima di dormire costituisce un buon rimedio, piacevole e rilassante, contro l’insonnia
Cosa NON fare:
Assumere farmaci ipnotici-sedativi senza prescrizione medica. Non sempre, infatti, l’insonnia necessita di farmaci per essere curata
Dormire durante il pomeriggio. Seppur estremamente graditi, i “pisolini” pomeridiani possono ripercuotersi negativamente nel sonno notturno, ostacolando l’addormentamento rapido
Fumare: la nicotina è uno stimolante
Andare a letto stressati ed ansiosi. L’ansia e lo stress non favoriscono il sonno;
Sedentarietà
Utilizzare il computer prima di coricarsi: si consiglia di evitare l’uso del computer - o di limitarne l’utilizzo - prima di riposare
Digiunare. La fame innescata dall’ipoglicema può causare insonnia