
Canapa e Zafferano: armonia e serenità, giorno e notte
La Cannabis o canapa
La Cannabis o canapa è un genere di piante angiosperme della famiglia delle Cannabaceae. Attualmente secondo alcuni comprende un’unica specie, la Cannabis sativa, la pianta storicamente più diffusa in occidente, a sua volta comprendente diverse varietà e sottospecie; secondo altri invece si distinguono tre specie, C. sativa, C. indica e C. ruderalis.
La canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale la cui altezza varia tra 1,5 e 6 metri, anche se alcune sottospecie hanno altezze finali che variano tra 0,5 (ruderalis) e 5 metri (sativa). Presenta una lunga radice a fittone e un fusto, eretto o ramificato, con escrescenze resinose, angolate, a volte cave, specialmente al di sopra del primo paio di foglie.
Originaria dell’Asia centrale e sacra per la gente hindu, è accettata l’ipotesi secondo cui la canapa sia giunta nelle Americhe dopo Colombo; tuttavia alcuni scienziati hanno trovato residui di cannabis, tabacco e foglie di coca in numerose mummie (1500 d.C.) scoperte in Perù.
Al di là delle controversie sull’uso della canapa come stupefacente, va considerato che essa è stata per migliaia di anni un’importantissima pianta medicinale, fino all’avvento del proibizionismo della cannabis. A ogni modo negli ultimi decenni si è accumulato un certo volume di ricerche sulle attività farmacologiche della cannabis e sulle sue possibili applicazioni. E’ una pianta dalle mille proprietà e possibili usi, vediamoli.
Proprietà della canapa
Ricca di acidi grassi essenziali, come Omega-3 e Omega-6, la canapa è una fonte preziosa anche di vitamine, come la E, la A e le vitamine del gruppo B (B1 e B2).
Contiene anche una buona dose di antiossidanti naturali, che sono in grado di prevenire allergie e infiammazioni. Non bisogna poi dimenticare il suo elevato valore proteico (più del 20%), cosa che la renderebbe preziosa come fonte di sostentamento.
Il tenore di carboidrati le conferiscono un valore energetico elevato e buona è anche la percentuale di fibra e di minerali, tra cui ferro e fosforo. Il CBD (cannabidiolo), assieme al THC (tetraidrocannabinolo), sono i componenti psico-attivi.
Usi della canapa
Il condizionale è d’obbligo: per certe produzioni la canapa si importa da altri paesi, ma in realtà, se non fosse per le lunghe procedure burocratiche e il proibizionismo dominante, si potrebbe coltivare e utilizzare per moltissimi scopi: anzitutto come erba officinale, ma anche per produrre tessuti, carta, carburanti, materie plastiche, fibre, vernici non inquinanti, ma non solo.
Con i semi della canapa si potrebbero creare alimenti proteici e nutrienti e olio alimentare di qualità. Ecco gli usi della canapa nel dettaglio:
Tessuti: la pianta della canapa produce una fibra che può essere lavorata bene, è robusta e dura a lungo; la sua coltivazioni non richiede l’utilizzo di sostanze chimiche, per cui i tessuti che ne derivano sono naturali e sani. Può sostituire o mescolare benissimo con il cotone e altre fibre.
Carta: la parte legnosa della canapa si può considerare a ragione una materia prima per ricavare la carta. I fogli di carta che si producono sono sottili, resistenti e di alta qualità, ma possono essere utilizzati anche per farne cartone o carta da giornale. Il processo di sbiancatura della carta non richiederebbe poi l’uso di cloro e si dimezzerebbe l’uso di sostanze acide inquinanti.
Materie plastiche: la cellulosa di canapa serve per la produzione di materiali plastici degradabili, utili come imballaggi, isolanti e materiali da confezionamento.
Combustibili: la canapa si può usare anche per la produzione di biomassa combustibile in sostituzione del petrolio e derivati.
Alimentazione: i semi della canapa, salutari e nutrienti, si possono utilizzare per ricavarne preziose farine o l’olio di canapa, altamente protettivo, rinforza il sistema immunitario e abbassa i livelli del colesterolo. Varie realtà e associazioni usano la canapa per produrre, biscotti, pasta, taralli, birra, addirittura la pizza.
Cosmesi: grazie alla presenza di vitamine, fitosteroli, caroteni e minerali, la canapa è da sempre considerata anche un cosmetico nutriente e prezioso. In particolare, la presenza elevata dell’acido γ-linolenico, che svolge un ruolo importante per la pelle, e dei tocoferoli, che sono un potente antiossidante naturale, la rendono un prodotto ricercato per la realizzazione di cosmetici per la cura di pelle e capelli.
Fitoterapia. Come pianta officinale, usata in campo medico ove possibile come antidolorifico o protettivo dell’organismo, vari studi hanno dimostrato che può essere utile anche per lenire i sintomi dolorosi di gravi patologie.
Lo zafferano
Lo zafferano è una spezia in polvere dal colore rosso-arancio acceso, che stemperata nell’acqua assume la classica colorazione giallo-oro intenso. La polvere di zafferano si ricava dagli stimmi del fiore di una piccola pianta erbacea, il Crocus sativus, che appartiene alla famiglia delle Iridacee. Originaria dell’Asia Minore, ora è diffusa in tutti i Paesi a clima caldo-secco e soleggiato che si affacciano sul Mediterraneo. La pianta dello zafferano presenta un piccolo bulbo rotondeggiante, da cui nasce un unico fiore che sboccia in inverno. La corolla presenta tre petali violacei che racchiudono tre lunghi stigmi rosso-arancio, da cui si ricava la spezia. Il fiore di zafferano si apre al sole e si chiude con il buio della notte o quando piove. I fiori di zafferano vengono raccolti al mattino, a mano ancora oggi, poi gli stigmi vengono essiccati al sole e, infine, ridotti in polvere, sempre senza l’uso di macchinari. Per ottenere un solo chilogrammo di zafferano servono da 150-200mila fiori, con circa 500 ore di operosa manodopera. Da qui ne deriva il suo elevato valore economico, tanto che è la spezia più costosa al mondo, per cui viene chiamato anche “oro rosso”. Il termine crocus, utilizzato fino al Medio Evo, deriva dalla parola greca kroke, che significa “filamento” proprio per la presenza di lunghi stigmi filamentosi. Il nome zafferano (proviene dal latino safranum), invece, venne introdotto dagli arabi che lo chiamavano za’faran (in persiano sahafaran) che vuol dire “giallo”.
Sapevi che lo zafferano produce sul cervello i medesimi effetti della fluoxetina, il principio attivo di molti farmaci usati per combattere ansia, stress e stati depressivi? Ecco perché, se consumato regolarmente, aiuta a contrastare l’insonnia, soprattutto quando a provocarla è una situazione di disagio emotivo.
Perché lo zafferano rilassa
Lo zafferano contiene vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina E, minerali e due carotenoidi, la crocina e la crocetina: un mix di sostanze dall’effetto sedativo che, come dimostrato da un recente studio, è in grado di agire sul sistema nervoso centrale, attivando la sintesi di serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore che regola anche qualità e durata del sonno.
Ecco che può essere un valido aiuto in presenza di ansia e stress, abbassandone il livello ,come anche in caso di sbalzi d’umore, per esempio durante la sindrome premestruale.
Contiene anche sali minerali come calcio, sodio, fosforo, potassio, magnesio, ferro, zinco, rame, selenio e manganese.
Controindicazioni dello zafferano
A dosi elevate lo zafferano è tossico, tanto che può provocare torpore, sonnolenza, stordimento, vertigini, vomito, coliche ed emorragie. In caso di sovradosaggio, in alcuni casi, è necessaria la lavanda gastrica. Quindi attenzione a non esagerare. La dose giornaliera è di massimo 1,5 grammi. Lo zafferano risulta essere abortivo (a 10 grammi), per cui è assolutamente da evitare durante la gravidanza e anche in fase di allattamento.
In caso di ansia,insonnia, stress e problematiche legate al tempo di addormentamento,ci si puo’ affidare,in seguito al consiglio del medico o farmacista, ad integratori sicuri ed efficaci che sfruttano l’azione sinergica di canapa e zafferano.
Buon riposo!